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TRASH
SKU 5053083024017
5053083024017
Prezzo
€9,99
GENERE:
ATTORI:
REGISTA:
Disponibile dal 25/03/2015
TRAMA:
Rafael Gardo e Gabriel detto Rato hanno 14 anni e vivono nelle favelas brasiliane campando grazie allo smistamento dei rifiuti. Un giorno Rafael trova nella discarica un portafogli che contiene denaro una foto con alcuni numeri sul retro un calendario con l'immagine di San Francesco e una chiave. Subito dopo la polizia locale per cui i ragazzini non nutrono ne' fiducia ne' simpatia cala sulle favelas alla ricerca del portafoglio. Il gioco si fa duro ma i nostri piccoli eroi non rinunciano a giocare. Trash e' l'adattamento cinematografico del romanzo omonimo per ragazzi scritto da Andy Mulligan e il film e' sceneggiato da Richard Curtis (si' quello di Quattro matrimoni e un funerale e Love Actually) e diretto da Stephen Daldry (si' quello di Billy Elliot e The Hours). Ci sono anche una troupe brasiliana e un produttore esecutivo Fernando Meirelles utili a certificare la credibilita' etnica dell'operazione. Ma a reggere il timone e' il talento e il punto di vista riconoscibilmente anglosassone di regista e autori e la produzione britannica Working Title.Il risultato e' un film che e' puro entertainment dalla confezione formale impeccabile ma dalle implicazioni etiche discutibili non perche' parla di polizia corrotta e giovani ladruncoli ma perche' osserva una realta' degradata attraverso lo sguardo del benessere angloamericano. Le concessioni all'estetica brasiliana in particolare quella di City of God cedono presto il passo ai canoni di genere del cinema d'azione yankee da Traffic alla saga di Bourne e in assoluto la pietra di paragone e' The Millionaire operazione altrettanto narrativamente coinvolgente e altrettanto accusabile di colonialismo commerciale con cui l'inglese Danny Boyle ha raccontato l'India degli slum.Sia chiaro dal punto di vista meramente cinematografico Trash e' un film eccezionale ed eccezionalmente godibile a cominciare dai tre giovanissimi protagonisti scelti dalle favelas (quelle vere) con un casting fra migliaia di aspiranti tutti e tre irresistibilmente carismatici e convincenti sia nella recitazione verbale che in quella fisica: tre action figure in miniatura a meta' fra Oliver Twist e Huckelberry Finn che ci trascinano nelle loro avventure picaresche tenendoci inchiodati alla sedia nella preoccupazione (adulta) per la loro incolumita' e allo stesso tempo convincendoci della loro insopprimibile capacita' di sopravvivenza. I tre piccoli non-attori saltano dentro e fuori le inquadrature come cartoni animati (o come il ballerino Billy Elliot) e la cinepresa di Daldry (ma anche la cinematografia del direttore della fotografia brasiliano Adriano Goldman sodale di Meirelles e veterano delle produzioni hollywoodiane) e' abilissima nell'intercettarli in velocita' raccontandoceli per parti anatomiche: gambe e braccia di scattante magrezza occhi sgranati sorrisi strafottenti.Il montaggio tiene dietro al ritmo incalzante della narrazione grazie anche all'accompagnamento musicale del compositore brasiliano Antonio Pinto altra iniezione etnica all'operazione e altra eredita' di City of God ma anche di action movie hollywoodiani come Collateral e The Host. Daldry usa come di consueto la decostruzione temporale con numerosi flashback e flash forward per stratificare la linea narrativa e aggiungere movimento alla storia. La sola scena iniziale riesce a concentrare piu' informazioni di mille lungaggini sceneggiate a tavolino. Anche il mix di tecniche cinematografiche che segnala la presenza della tecnologia informatica ed elettronica anche nelle favelas di Rio funziona bene come espediente drammaturgico senza mai diventare vezzo registico.Trash e' un vero spasso e una festa per gli occhi ma lascia lo spettatore occidentale con il disagio per aver contemplato come fonte di svago la miseria delle bidonville del Terzo Mondo e l'esistenza dei bambini spazzatura che nella vita vera vengono fermati da una pallottola se rischiano anche solo una delle bravate dei nostri tre piccoli eroi. Il modo migliore di godersi il film e' quello di leggerlo come una favola o come una parabola sul potere salvifico della fede (sara' un caso che due su tre dei giovani protagonisti portano il nome di un arcangelo?) in cio' che e' giusto. Se poi sia giusto raccontare questa storia da ovest invece che affidarla ad una narrazione autoctona e' la domanda che determinera' l'opinione sul film una volta smaltito il rush di adrenalina.Ubicazione Negozio:
***UBICAZIONE***
Quantità
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